Descrizione
Terremoto 2016/2017: Nelle Marche i beni storico-artistici allo sbaraglio
pierluigi salvati
Il libro “Terremoto 2016/2017: Nelle Marche i beni storico-artistici allo sbaraglio” rappresenta un’analisi critica e approfondita delle conseguenze del terremoto che ha devastato il centro Italia, con particolare attenzione alle Marche. Attraverso una narrazione puntuale e ricca di esempi concreti, l’autore Pierluigi Salvati affronta il tema della ricostruzione post-sisma, evidenziando le fragilità del sistema amministrativo e le mancanze che hanno contribuito alla perdita di un patrimonio culturale unico nel suo genere.
Il libro si apre con un’introduzione che contestualizza l’impatto del terremoto, non solo sulle strutture fisiche, ma anche sul tessuto sociale e culturale delle comunità colpite. Pierluigi Salvati evidenzia come l’assenza di un piano organico per la conservazione dei beni culturali abbia lasciato alla deriva interi territori, trasformando il terremoto in una tragedia non solo naturale, ma anche amministrativa e politica. L’autore non si limita alla denuncia, ma propone spunti di riflessione e soluzioni possibili per evitare che tragedie simili si ripetano in futuro.
Tra i temi centrali del libro spicca il rapporto tra innovazione tecnologica e conservazione del patrimonio. Salvati critica la tendenza a sacrificare il valore storico-artistico in nome di una presunta efficienza, evidenziando come molti interventi abbiano portato a una distruzione irreversibile. Dalla gestione delle macerie alle decisioni di demolizione di interi tessuti urbani, il libro analizza casi specifici che mostrano una carenza di visione a lungo termine. Gli interventi, spesso dettati da esigenze di rapidità o di risparmio economico, hanno ignorato la necessità di rispettare e preservare l’identità dei luoghi.
Un altro punto chiave è l’assenza di figure professionali competenti nei ruoli chiave. Salvati critica la marginalizzazione di architetti e restauratori, figure essenziali per la ricostruzione di beni culturali. L’assenza di un approccio interdisciplinare ha portato a interventi che non rispettano le peculiarità storiche e artistiche degli edifici danneggiati. Particolarmente incisiva è la critica all’uso di tecnologie sperimentali, come i dissipatori sismici, spesso applicate senza un’adeguata valutazione delle conseguenze.
Il libro non si limita a descrivere le criticità, ma offre uno spaccato delle decisioni politiche che hanno influenzato negativamente il processo di ricostruzione. Attraverso un’analisi dettagliata delle normative e delle ordinanze emanate nei mesi successivi al terremoto, Salvati evidenzia come sei governi e cinque commissari straordinari abbiano contribuito a un quadro di confusione e inefficienza. Questo approccio frammentato, unito a un eccessivo tecnicismo, ha penalizzato le comunità locali, rendendo difficoltoso un dialogo tra le istituzioni e il territorio.
Particolarmente toccante è l’analisi del rapporto tra i terremotati e il patrimonio culturale perduto. Per molte comunità, le chiese, i conventi e le scuole rappresentavano un punto di riferimento non solo spirituale, ma anche identitario. La distruzione o il mancato recupero di questi edifici ha aggravato il senso di smarrimento e di abbandono. Salvati invita a riflettere sul valore simbolico e sociale della conservazione, sottolineando come la perdita del patrimonio storico-artistico impoverisca l’intero Paese.
Un aspetto innovativo del libro è l’attenzione all’etica della ricostruzione. Attraverso esempi positivi, Salvati dimostra che è possibile ricostruire nel rispetto del passato, senza rinunciare alle necessità del presente.
In conclusione, “Terremoto 2016/2017: Nelle Marche i beni storico-artistici allo sbaraglio” non è solo un libro di denuncia, ma anche un appello alla responsabilità. L’autore invita lettori, istituzioni e professionisti a ripensare il rapporto tra territorio e ricostruzione, abbracciando un approccio che valorizzi la memoria storica come risorsa per il futuro. Un’opera indispensabile per chiunque voglia comprendere le sfide della conservazione del patrimonio culturale italiano e
le implicazioni della gestione delle emergenze.
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