favole sibilline – n.3
Le Favole Sibilline: una tradizione di saggezza e ironia
La tradizione delle favole, con la loro capacità di trasmettere insegnamenti morali attraverso racconti semplici e incisivi, ha attraversato secoli mantenendo intatta la sua forza comunicativa.
Luchino De Carolis, con il suo stile arguto e la capacità di condensare verità universali in brevi narrazioni, ci regala un nuovo racconto che si aggiunge alla raccolta pubblicata su Identità Sibillina.
Dopo l’ampio interesse suscitato dalle prime due favole, De Carolis torna con “I Porci sotto il melo”, una storia che, come di consueto, invita a riflettere su temi sempre attuali legati al buon senso, alla responsabilità e alle conseguenze delle proprie azioni..
il contesto
Le favole di De Carolis si inseriscono in una tradizione che affonda le sue radici nella cultura popolare marchigiana, ma che riesce a parlare a un pubblico universale. Con un linguaggio diretto e immagini vivide, l’autore propone racconti che rievocano l’atmosfera del mondo contadino, dove la saggezza nasceva dall’osservazione della natura e dall’esperienza quotidiana. Ogni favola, per quanto breve, racchiude un insegnamento morale che risulta tanto più efficace quanto più è ancorato a situazioni comuni e riconoscibili.
i porci sotto il melo
Un melo era gravido di frutti nel giardino del contadino.
I Porci riparavano al caldo estivo sotto la sua ombra, quando un’improvvisa folata di vento
fece cadere tutte le mele.
“Cadono ghiande”, dissero i Porci, gettandosi a fare mambassa.
All’arrivo del contadino l’albero non aveva più mele, mentre i porci sotto dormivano sazi.
Questi, allora, infuriato, cominciò a bastonarli, minacciando loro fame e castighi.
Morale: “Dare le mele ai porci non è un affare, ma lo è ancor meno lasciarle andare a male”.
La favola: "I Porci sotto il melo"
Nel cuore di un assolato giardino contadino si erge un melo, i cui rami sono carichi di frutti maturi. L’albero, simbolo di abbondanza e generosità, diventa il punto focale della scena. Sotto di esso, in cerca di sollievo dal caldo estivo, i porci trovano riparo.
Un improvviso colpo di vento scuote l’albero, facendo cadere tutte le mele al suolo. Gli animali, confondendo i preziosi frutti per banali ghiande, si gettano voracemente a mangiarle. Quando il contadino, proprietario dell’albero, si accorge di quanto è successo, si trova davanti una scena desolante: l’albero è spoglio e i porci dormono satolli sotto la sua ombra. Furioso, prende il bastone e minaccia fame e punizioni agli animali.
La morale che chiude il racconto è tanto lapidaria quanto efficace: “Dare le mele ai porci non è un affare, ma lo è ancor meno lasciarle andare a male”.
Con questo racconto, De Carolis offre una riflessione sulle scelte e sulla gestione delle risorse. La frase finale, che richiama un detto popolare, invita a riflettere sull’importanza di utilizzare ciò che si ha con giudizio, evitando sia lo spreco che l’impiego inappropriato. La figura del contadino, emblema della fatica e dell’impegno, rappresenta la frustrazione di chi vede i propri sforzi vanificati dall’incuria o dall’insensibilità altrui.
Ma la favola non si limita a un unico livello di lettura. Il comportamento dei porci, che divorano senza comprendere il valore delle mele, può essere visto come una critica all’incapacità di riconoscere e apprezzare le cose preziose. La morale suggerisce che, se è vero che è sbagliato affidare qualcosa di prezioso a chi non è in grado di apprezzarlo, è altrettanto un errore lasciare che quella stessa cosa vada sprecata.
Conclusione
“I Porci sotto il melo” si aggiunge al corpus delle favole di Luchino De Carolis come un altro esempio della sua maestria narrativa. Con uno stile asciutto e incisivo, l’autore riesce a cogliere e rappresentare situazioni che, pur ancorate a un contesto rurale, hanno una risonanza universale. Le sue favole non sono solo racconti da leggere, ma spunti di riflessione che invitano il lettore a interrogarsi sul proprio modo di agire e sulle proprie priorità.
Il nuovo racconto è un invito, per tutti noi, a riconoscere il valore delle cose, a rispettare il lavoro degli altri e a evitare sprechi. Una lezione che, oggi più che mai, risuona come attuale e necessaria.
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