La guerra di Lao - copertina del libro di Pino Bartocci

La guerra di lao

Intervista a Pino Bartocci. La guerra di lao: Un Racconto di Vita e Guerra nel Cuore delle Marche

La storia raccontata in “La guerra di Lao” si colloca a metà tra il romanzo e il documento storico, riuscendo a dimostrare come i grandi eventi della storia, in questo caso la Prima Guerra Mondiale, possano inevitabilmente influenzare anche le realtà più piccole e remote, come Esanatoglia, un piccolo borgo dell’entroterra marchigiano, trasformato profondamente da quelle vicende.

è proprio qui che abbiamo incontrato l’autore. Dopo aver lavorato a lungo all’edizione digitale del  libro, abbiamo finalmente potuto parlare del protagonista Stanislao Cambriani, detto Lao, e della sua storia unica che ci riporta indietro nel tempo, alla Prima Guerra Mondiale.

Ecco cosa ci ha raccontato l’autore.

IS: Pino, nel tuo libro ‘La guerra di Lao’, esplori la vita di un personaggio singolare durante la Prima Guerra Mondiale. Potresti raccontarci di più su questo personaggio e su come rappresenta la comunità di Esanatoglia in quel periodo storico?

 “Stanislao Cambriani, per tutti Lao, ha consumato la sua faticosa ma stravagante esistenza nella prima metà del secolo scorso ad Esanatoglia, dove, per le sue caratteristiche e le sue doti, da persona divenne personaggio, ancor prima che questo libro ne riportasse il nome e ne rispolverasse la memoria. Era un povero sciancato, assai deforme, per certi versi ributtante, un infelice come venivano definiti allora i diversi, i disabili. Questa sua diversità aveva contribuito a sviluppare in lui una straordinaria capacità fantastica, al limite del parossismo, una propensione a raccontar frottole, anche le più assurde e esagerate. Un po’ la figura a cavallo tra lo scemo del villaggio e quella dello spaccone, del fanfarone, costruttore di mondi immaginari dove annegare il mondo reale che s’era mostrato così ingeneroso e ostile nei suoi confronti. Inoltre, elemento non secondario, sapeva leggere e scrivere in un’epoca in cui la stragrande maggioranza era analfabeta.”

IS: E qual è stata la tua fonte di ispirazione per il personaggio di Lao e come hai condotto la ricerca per ricreare l’atmosfera di Esanatoglia durante gli anni della guerra?

“Le nostre strade si sono incrociate quando, in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale, iniziai a fare delle ricerche nell’Archivio Storico Comunale per una pubblicazione volta a ricordare il sacrificio di tanti esanatogliesi. Dalla documentazione dell’epoca emerse così un manifesto in cui Lao avvisava la popolazione che si poneva a disposizione come pubblico scrivano per tenere i contatti dei familiari con i soldati al fronte. Da quell’opera meritoria, l’idea di utilizzare la figura di Lao, e la sua vicenda umana, per raccontare la triste sorte dei tanti caduti esanatogliesi e il clima del paese in quel periodo.”

IS: Grazie. Ora vorremmo portare avanti una riflessione: All’inizio menzioni il “necessario ricordo per avversare le guerre” e un “ammonimento a chi svaluta i diversi”. Come speri che i lettori interpretino questi messaggi?

 “Credo sia abbastanza evidente, con una impostazione quasi didascalica che ci ricorda l’inutile sacrificio di tante vite, il giudizio di condanna nei confronti della guerra implicito nel racconto. Così come credo sia ugualmente leggibile la sottolineatura di come anche un diverso, notoriamente relegati ai margini, bistrattati, possano, come fa Lao con il suo gesto di generosità e di impegno.”

IS: dunque,  quali lezioni credi che il presente possa imparare dal passato rappresentato in ‘La guerra di Lao’, specialmente considerando i temi di memoria e identità culturale?

 “Il racconto, nella sua impostazione così come nei temi trattati, è in linea con l’impegno che sto cercando di profondere in un blog (lo trovate a www.esanatoglia.eu, ndr) in cui il tema dell’identità culturale di una piccola comunità è proprio affidato ad una sorta di culto della memoria, inteso non in termini di semplice nostalgia del passato, ma volontà di non disperdere la memoria, proprio per capire il nostro cammino conoscendo il bagaglio – e/o zavorra – con cui lo affrontiamo”

Vogliamo ringraziare l’autore, Pino Bartocci, perché questa intervista ci ha offerto un viaggio nel tempo, raccontando non solo la vita di Stanislao Cambriani, ma anche quella della comunità di Esanatoglia durante uno dei periodi più difficili della storia italiana. “La guerra di Lao” è un tributo alla memoria e all’identità culturale di un piccolo borgo che, come tanti, ha vissuto e superato momenti di grande sofferenza e sacrificio. Vi invitiamo a leggere il libro e a scoprire di più su questa straordinaria storia, presto in uscita.

 

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